Massimo Contiero

si è diplomato in pianoforte seguendo contemporaneamente gli studi classici e di composizione. Ha frequentato corsi di perfezionamento con Vincenzo Vitale, Stefan Neuhaus, Bruno Mezzena, Luciano Berio, Giacomo Manzoni, Mauricio Kagel. Ha intrapreso in seguito un’intensa attività concertistica, sia da solista, sia in formazioni cameristiche. Parallelamente ha svolto attività di Docente in vari Conservatori Italiani, divenendo titolare della cattedra di pianoforte a Mantova e poi a Rovigo. Di questo Conservatorio è stato eletto con amplissima maggioranza Direttore nel 1996 ed è stato nuovamente rieletto, con consenso ancora più vasto, nel 1998. Esaurito il mandato nel 2004, è divenuto docente di pianoforte principale al Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia.
Ha tenuto master class in Germania e Svizzera.
La sua attività di operatore culturale inizia nei primi anni ottanta. Oltre a scrivere saggi e tenere conferenze, ha dato vita a rassegne concertistiche. La più fortunata tra di esse è stata “Musicaovunque”, una rassegna di giovani concertisti – ripetutasi in varie edizioni - disseminata capillarmente sul territorio della Provincia di Rovigo, che è arrivata a comprendere anche più di cento concerti all’anno.
Dopo essere stato membro fin dal 1972 della commissione artistica, negli anni novanta, è stato chiamato con diversi incarichi a collaborare col Teatro Sociale di Rovigo, teatro di tradizione. Nel 1996 ne è divenuto segretario artistico a fianco del maestro Donato Renzetti e dal 1998 al 2002 ne è stato il Direttore artistico.
Oltre alla programmazione e alla scelta dei cast, ha curato la gestione di masse corali ed orchestrali. In particolare dell’Orchestra Filarmonia Veneta Gian Francesco Malipiero, del Coro Lirico Veneto e del Coro del Teatro Sociale che ha rifondato nel 1999. Ha altresì favorito l’ospitalità di altre compagini artistiche: il Coro e l’Orchestra della Fenice di Venezia (impegnati in diverse prime esecuzioni locali come la seconda, la terza e la sesta sinfonia di Mahler, Lontano di Ligeti etc.); l’Orchestra e il Coro dell’Arena di Verona, l’Orchestra di Padova e del Veneto, l’Orchestra e Coro Città Lirica di Toscana, l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento. Tra i direttori ospitati si segnalano i nomi di Inbal, Horvat, Temirkanov, Karabatchevsky, Renzetti, Bellugi, Martin, Morandi, Andretta, Reck, Borgonovo, De Bernart.
Nell’ambito dell’attività lirica del Teatro che dirige, ha intrapreso coproduzioni con i Teatri di Treviso, La Fenice di Venezia, Pisa, Lucca, Ravenna, Trento, Bolzano, Bassano del Grappa, Padova.
Ha collaborato con numerosi artisti di fama internazionale. In particolare ha fatto debuttare nella regia lirica Michele Placido, che ha diretto due riprese in epoca moderna: “Il divertimento dei numi” di Paisiello e “La romanziera e l’uomo nero” di Donizetti, (realizzazione discografica dal vivo, Bongiovanni).
Ha commissionato nuove opere, poi fatte eseguire in prima assoluta a musicisti come Enrico Rava, Claudio Ambrosini, Luca Mosca, Giorgio Gaslini, Nicola Sani, Lucio Gregoretti, Alessandro Lucchetti, Paolo Furlani, Matteo D’Amico, Lucia Ronchetti, Laura Bianchini, Carlo De Pirro. Di molte di esse ha curato l’edizione discografica.
Ha fatto risorgere a Rovigo il Concorso Toti Dal Monte che nella sua XXXI edizione del 2001 era dedicato al Falstaff di Verdi.
È stato membro del comitato scientifico del Consorzio Universitario Rodigino.
Ha di recente pubblicato i due volumi di saggi di argomento teatrale e musicale “A sipario chiuso” (ed. Paleani, 2002). Ha collaborato al volume edito da Franco Angeli “Organizzare Musica”.
Si ricorda altresì l’attività di direttore artistico dell’Ex Novo Ensemble, formazione veneziana fondata nel 1979, che ha al suo attivo concerti in tutta Europa e negli Stati Uniti e più di 30 produzioni discografiche. Nel 2004 e nel 2005 ha curato la rassegna Ex Novo Musica, a Venezia.
Attualmente è direttore artistico dell’Accademia musicale di San Giorgio, orchestra in residenza della Fondazione Giorgio Cini di Venezia, con la quale sta realizzando il “Progetto Sacher”, interpretazione delle opere del ‘900 commissionate ed eseguite dal grande direttore orchestra e mecenate svizzero Paul Sacher.